Modelli Piano dei Conti |
Questo programma consente la gestione dei modelli (o schemi) di Piano dei Conti utulizzati dalla procedura.
Ogni "modello" comprende la definizione dei codici mastro riservati ad utilizzi specifici, la tabella descrittiva dei mastri, sintetici e partitari, e l'indicazione dei conti e delle causali contabili riservati a specifiche operazioni eseguite dalla procedura.
Ogni azienda gestita deve essere associata ad un modello di piano dei conti, e mentre è possibile operare per periodi non sovrapposti con modelli di piano dei conti diversi, la variazione può essere effettuata esclusivamente al cambio di esercizio.
La prima scheda consente, oltre a definire una breve descrizione del modello, la configurazione della struttura del piano dei conti a livello di codici mastro..
I codici mastro sono composti da due cifre decimali, da "01" a "99". Non è necessario che tutti i "numeri" siano utilizzati.
Nel riquadro più a sinistra si devono indicare gli intervalli di codice per la classificazione dei conti in Attività, Passività, Costi, Ricavi e "d'ordine" attivi e passivi. Devono essere coperti tutti i codici effettivamente utilizzati, pena imprecisioni nella redazione dei bilanci e nel calcolo dell'utile/perdita d'esercizio.
Nel riquadro centrale si devono indicare i codici mastro riservati a particolari categorie di conti. A fianco di ogni mastro la casella "separato" può in alcuni casi essere barrata per indicare che i singoli partitari del mastro i questione sono memorizzati in un archivio specifico anziché nella tabella dei conti - come avviene obbligatoriamente, ad esempio, per l'anagrafica clienti e fornitori.
Si segnalano le seguenti particolarità:
• | A differenza di tutti gli altri, non è necessario, né consigliabile, configurare i codici mastro per le due voci "Cespiti (ulteriore)", che sono presenti solo per compatibilità con gli archivi preesistenti e/o migrati da SISCO 2000. |
• | Per i mastri "clienti", "fornitori" e "clienti in sofferenza" la casella "Separato" è obbligatoriamente barrata. Per i mastri "Cespiti" la casella è obbligatoriamente NON barrata. |
• | Per i mastri "Cauzioni clienti" e "Cauzioni fornitori", barrando la casella "Separato" saranno impiegate le stesse anagrafiche rispettivamente dei clienti e dei fornitori per definire l'esistenza e la descrizione dei partitari. |
• | Il mastro "Clienti in sofferenza" impiega sempre l'anagrafica clienti, ed è in qualche modo una "visione" diversa del mastro clienti. |
• | Salvo patricolarissime necessità, si consiglia di barrare o non barrare la casella "Separato" in modo corrispondente tra: |
o | banche e banche passive, |
o | soci, sindaci e amministratori, |
o | cauzioni clienti e cauzioni fornitori. |
Nel riquadro a destra si devono indicare, se utilizzati, i codici mastro riservati a particolari attività.
La seconda scheda contiene la definizione dei singoli mastri, sintetici e partitari.
Devono essere definiti tutti i livelli intermedi dei conti presenti: ad esempio, se è presente un conto con codice "33.22.11111", deve essere definito anche il sintetico "33.22" ed il mastro "33".
Per i mastri che hanno barrata la casella "Separato", i conti corrispondenti ai partitari non sono presenti in questa tabella. Devono però essere inseriti i mastri e tutti i sintetici usati.
Per la gestione delle singole voci si rimanda alla documentazione del Piano dei Conti Aziendale – se richiamato da qui, ovviamente, non sarà possibile accedere ai valori contabili, visto che in questo contesto si opera senza un'azienda di riferimento.
La terza scheda è composta da una tabella di 50 elementi dove è possibile indicare i conti riservati per particolari operazioni contabili.
L'unica colonna gestibile è il codice del conto, che deve essere definito nella tabella della scheda precedente.
In maniera analoga la quarta scheda consente di indicare i codici causale da impiegare per particolari operazioni. Notare che, essendo la tabella delle causali contabili definita per azienda, non è possibile accedere alla descrizione.
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